"Che cosa avete?"
"Nulla mia cara amica, nulla di importante. Sono solo entrata in un altro libro. Affascinate non trovi? La donna ha cominciato a leggere così delicatamente che in breve tempo mi sono ritrovata in quella storia. Gli occhi che vedi , mia cara, non sono i miei ; appartengono alla protagonista del racconto. Ho visto quello che anche lei ha visto , ho udito ciò che lei ha sentito, ho spasimato per il suo stesso amore, ho pianto per la sua stessa condanna. All'apparenza , mia buona amica, non traspare niente , di fatto non sono mutata ne in aspetto ne nelle maniere , ma per mia sfortuna i miei occhi mi hanno tradito, non possono negare di aver fatto questo viaggio e se pur con discrezione, non lo nego neanche io. In fondo gli occhi non sono altro che lo specchio dell'anima; dunque non possono fare a meno di far trasparire un po di essa all'esterno.
Non lo trovate assurdo? Fare un viaggio rimanendo nello stesso posto, nello stesso luogo ? Senza muovermi affatto sono arrivata in questo mondo che , devo dire, mutevole al quanto, inizialmente ma solo perché i miei occhi erano nuovi a questo percepire. Riconosco in voi, mia cara , un lieve stupore. Non temete, anche voi un giorno beneficerete di questa opportunità. Ma la vostra mente ora è ferma sul reale. Quando passerà dalla cruda realtà alla mera fantasia , fatemelo sapere. All'ora richiamerò quella donna e vi lascerò trasportare dalla sua voce nello stesso luogo dovo sono andata io così conoscerete ciò di cui vi parlo. Non dimenticatevi di farmelo sapere. A presto."
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