venerdì 1 giugno 2018

La Fine di Un'era

Da domani sulla mia bacheca ci sarà anche una piccola carta trasparente che apparteneva ad una piccola caramella dal gusto arancio, presa in un ristorante cinese nel mio penultimo giorno.

Sono passati tre anni da quando questa ... avventura se così si può chiamare è iniziata. L'Università e tutte le sue sfaccettature mi hanno assorbita in un vortice di emozioni contrastanti e tanto sonno arretrato. Sono passati tre anni e a me sembra iniziata ieri. Se ci penso mi scende anche la lacrimuccia. Non per l'Università in sé ma per tutto quello che ne è derivato: la sicurezza di avere un posto dove recarsi ogni mattina, cose nuove da sapere fatte da insegnanti con un livello di umanità pari all'intelligenza del polletto di Oceania (guardate. quel. film.) . Smatti totali alla ricerca di libri estinti e bruciati sul rogo già al tempo delle eresie, ricerche infinite di organizzare il tuo tempo nel migliore dei modi finite male a cazzeggiare su internet. La totale inesistenza di organizzazione della facoltà che ad ogni anno è andata diminuendo tanto che, se ce ne fosse un quarto di seguito, probabilmente riceveremmo gli orari ogni mattina da un piccione con un bigliettino nella zampa che recita "Le faremo sapere". La sparizione dei pullman (o tram ... quelli che girano all'interno della città) che passano o tre in successione o uno ogni due ore, che ti fa sinceramente valutare l'idea di farti i tuoi 40 minuti di tram a piedi. Gli scioperi, la mensa inesistente, i pasti freddi, i ristoranti cinesi e quelli giapponesi, la pizza da asporto che salvava le giornate, i pranzi sul prato con il vento e il sole che ti ricordano che nonostante tu sia sull'orlo del declino quella potrà comunque essere una bella giornata. Le uscite di giorni nella sede dove facciamo lezioni sul campo. Qui giorni bellissimi trascorsi a smattare nel fango cercando di non romperci l'osso del collo e camminando come se fosse la chiave per tenerci in vita , sono stati i giorni migliori di sempre. Pieni di risate.
Le risate.
Ecco le risate sono il punto chiave di tutti e tre gli anni.
Quattro persone fantastiche che per ragioni di luoghi di appartenenza sono sempre stata costretta a vederle solo in facoltà o in rarissimi casi per un pranzo tutte insieme. Una è quella che ci ha fatte incontrare che però ha cambiato corso quasi subito ma nessuna di noi smetterà mai di ringraziare. Le altre tre (una ha cambiato negli ultimi mesi dell'ultimo anno), loro sono state le mie compagne d'avventura. Ed oggi è l'ultimo giorno di questo viaggio pazzesco. Che ho odiato come poche cose a questo mondo ma che grazie a loro non sarà stato sprecato.

Loro sono state le persone e lo sono tutt'ora, perfette per questo viaggio. Tre matte. Che riescono a non prendersi seriamente, a fare battute pessime a dirsi le peggiori cattiverie su questo mondo ma il tutto con un sorriso sul volto e la consapevolezza che nessuna cattiveria potrà toglierci il bene che ci vogliamo.

Trovarle è stato un caso e una botta di pura fortuna che mai più avrò nella vita ed oggi le saluto come mie compagne di corso. Le saluto probabilmente anche come amiche. Perché io non vorrei mai ma la distanza dei ostri luoghi d'origine è troppa per pensare di poterci vedere in modo stabile e continuare. QUINDI SI OGGI PIANGERO'! Ma farò di tutto per rimanere con loro anche in futuro.
Io detesto le persone ma loro sono la mia eccezione che conferma la regola e sinceramente auguro a chiunque inizi un nuovo percorso, in una città nuova, completamente solo di trovare lo stesso tipo di perone che mi porta ad essere una bimba felice.

P.S. la quindicenne con me chiuderebbe con un video con una musica molto significativa mentre scorrono le nostre foto e le foto dei momenti più importanti. Lo farei.

P.P.S. Aggiungo quello che Mr. Fox mi ha suggerito nei commenti con graaan piacere. 


Aggiunta del P.P.S. : 15/06/2018