lunedì 9 gennaio 2017

Partendo da un immagine


Quando la MIA allora migliore amica aveva appena preso la patente e scorrazzava allegramente in giro, IO ero un incosciente irresponsabile. Mi sono fatta le prime volte (parliamo di guida, ignoranti pervertiti) di tutti i miei amici e la cosa sconvolgente è che io entravo nelle loro auto senza alcun timore.

Ho affrontato un viaggio di un ora con la mia allora compagna di banco, che andava talmente tanto vicino al guardrail che è un miracolo che lo specchietto non sia magicamente scomparso e subito dopo (sempre lei) se ne stava nel bel mezzo dell'autostrada, uno zig zag continuo senza mai sorpassare nessuno. Al limite eravamo noi i sorpassati. E io non me ne ero neanche accorta. Per me era un'andatura normale. Me ne sono resa conto solo guardando le due tizie sedute dietro attaccate con le unghie ai sedili in preda al terrore.

Sono stata con la mia migliore amica ad una festa e lei ha guidato con il freno a mano abbassato per tutto il tragitto. Ma nonostante questo io non mi ero accorta di nulla è stata la tipa accanto a me a spellarmi via la pelle dal braccio per farmi notare la cosa. Sono viva per miracolo.

Ho affrontato i primi viaggi del mio allora amico ricco (non che adesso non sia ricco) con la sua macchina costosa e la sua velocità mostruosa con tanto di curve prese a 80. E ok ... qui me ne rendevo abbastanza conto.

Sono stata in macchina per vari tragitti con la mia amica napoletana (non che questo significhi qualcosa è solo per identificarla nella mia mente) e le sue salite incerte e le sue partenze ancora più incerte fatte appunto in salita. Però devo ammettere che salite a parte è molto responsabile e attenta anche se a volte fa la matta e va a tavoletta urlando.

Ho anche affrontato un viaggio con mio babbo (suona meglio padre me ne rendo conto ma, gente, per me è Babbo) e la sua macchina sostitutiva con il cambio automatico. Lascio all'immaginazione il resto ...

E poi c'è stata quella peggiore: la MIA prima volta. Dove presa dal panico per una strada sterrata nel bel mezzo del nulla, becco un fosso e la macchina mi slitta via e io per i terrore chiudo gli occhi urlando e mi pietrifico. Con mio babbo attaccato alla maniglia che  mi grida terrorizzato di fare qualcosa e fermare la macchina e visto che io non facevo niente ha tirato così forte il freno a mano che ho avuto paura si staccasse. Siamo rimasti venti minuti a fissare davanti a noi con gli occhi sgranati, lui con le vene delle braccia e del collo che pulsavano con il terrore negli occhi e io paralizzata incredula di non essermi sfracellata.
E' ancora traumatizzato.

Che poi a volerla dire bene ci sarebbe anche l'aneddoto della mucca che mi passa a un centimetro dalla macchina  e mi guarda con aria di sfida. Io inchiodo e la guardo a mia volta. Lei mi guarda. Io la guardo. Ci sfidiamo per pochi secondi poi lei alza lo sguardo. Io mi giro nella stessa direzione e vedo una mandria che viene correndo verso di me. Ho buttato via la cintura di sicurezza e la mia dignità.
Sono scappata via alzando le braccia e come beffa una volta passate a pochi metri dalla mia macchina sono sicura che quella stessa mucca dello sguardo sia tornata indietro e mi abbia fatto una linguaccia.
In tutto questo mio padre stava facendo pipì dietro a dei cespugli.

2 commenti:

Deriolend ha detto...

solidarietà alle mucche.

Alikea ha detto...

Grazie. Posso sempre contare su di te. -.-