giovedì 1 giugno 2017

Autoanalisi di una psicopatica

Dopo molto tempo oggi ho pianto. Un pianto forte, continuo. Liberatorio quasi.
Ero nella tua stanza; controllavo che tutto fosse chiuso e volevo vedere ancora la tua collezione di fumetti (rigorosamente marvel) che ancora non sono riuscita a leggere. Poi ho visto il blocco regalo dell'agenzia immobiliare, quel blocchetto così nuovo con le decorazioni verdi e la penna luccicante accanto, così mi è venuta voglia di lasciarti un biglietto. Così per gioco. Un bigliettino di ringraziamento, qualcosa di semplice e simpatico. Ma poi ...

Poi mi sono resa conto che era troppo. Che qualcosa bho , non andava.  Non perché ti stavo scrivendo un bigliettino stupido ma per quello che c'era scritto. Nero su bianco (e verde) si era concretizzato qualcosa, era evidente ciò che mi sfuggiva prima. Sono troppo poco per te.
Sembra una frase fatta, una di quelle da film esistenziale o da serie TV sugli adolescenti americani ma è il miglior modo che ho trovato per descrivere come mi sentivo. E ho iniziato a piangere. Non sapevo nemmeno perché. Lo capisco a malapena ora. Tu sai esattamente come sei , sai che quello che hai passato ti ha reso forte e ti porterà ad essere una persona di sani principi e decisa nelle sue azioni, una persona che ormai non esiste quasi più al mondo. Lo sai, lo dici ma il tuo non è un vanto, non è per mostrare la tua bravura al mondo ,la tua è consapevolezza.  Sai di essere riuscito dove altri avrebbero fallito. Sai di essere arrivato ad un livello che altri raggiungono molto più avanti con l'età e che molti non raggiungono affatto.  E per questo te ne glori. Sembri forse presuntuoso ma sappiamo bene che non è così. Ed è giusto che tu ti renda conto di ciò che essenzialmente sei. Ed è bene così.
  
D'altro canto me ne rendo conto anche io. E questo in quel momento mi è sembrato un male. Perché se io non mi rendessi esattamente conto di ciò che sei non avrei reagito a quel modo e ora non mi sentirei così. Perché alla fine io non sono niente, ho avuto una vita essenzialmente facile , un periodo brutto perché ero troppo debole e lo sono anche ora in un certo senso ... e non posso lamentarmi di nulla eccetto che per qualcosa che forse non è stata esattamente come volevo ma non ha importanza. E tu vedi la parte che vedono tutti: brava , educata , non stupida , che aiuta in casa essenzialmente una figlia e una ragazza "modello". Cazzate. Lo sono sì ma è una misera parte se paragonato a tutto il resto. Insignificante.

Zero volontà, zero voglia di fare,nessun legame degno di nota, nessun motivo per fare niente. Mi lascio trasportare senza obbiettivi. Cinica , insensibile, apatica , mi importa veramente di qualcuno ? No , non penso proprio. Mi interessa solo in relazione a me stessa, solo perché altrimenti resterei sola. Egoista, profondamente egoista. Falsa e bugiarda. Ipocrita essenzialmente sono fatta di ipocrisia, la so gestire più o meno bene e sono in grado di dimenticare sensazioni ed emozioni in tempo record. Prendo una decisione e quella persona, quel l'avvenimento perde di importanza e significato. Tutto svanito nel giro di pochi attimi, chiudo gli occhi li riapro e bum, più nessuna emozione. Facile. Semplice e senza nessuna conseguenza. Per me.

Solitudine. Essenzialmente sono anche questo, sola. E la cosa peggiore è che non mi dispiace. So cosa dovrei provare, come dovrei comportarmi, cosa sarebbe giusto fare e nonostante questo non lo faccio per mancanza di voglia. E quando me ne rendo conto mi arrabbio con me stessa, dovrei fare quella determinata cosa e dovrei effettivamente provare quel determinato sentimento, sarebbe la cosa più normale la cosa più giusta e invece no. Niente. Il vuoto più totale (come se dire solo "vuoto" non bastasse a rendere l'idea).

Io sono quella che distribuisce consigli, superiore alle cose che accadono agli altri, distaccata completamente dalla realtà. Siamo io, il mio mondo e la finta vita che ho al di fuori di esso.

To be continued ...

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