lunedì 25 giugno 2012

Racconto di un pomeriggio con un'amica

- Tu la definiresti ... tua amica?
Aprii la bocca per darle fiato ma non ne uscì alcun suono.
-Quindi ... no!
Confermò lei.
-Non è questo- cercai di replicare -è che ... non so che aspettarmi da lei.
Ci fu una lunga pausa.
-E' come aspettare costantemente che mi pugnali alle spalle!- sorrisi - un giorno è buona ... l'altro neanche sa che esisto!- sospirai- con lei devi sempre aspettare e aspettare .... Non sai quanto questo mi abbia ferito in  passao! ... Poi ho ... ho smesso di aspettare , ho cominciato a vivere la mia vita! Ho incontrato te- le sorrisi- Cassy .... e ho fatto nuove esperienze. E così quest'attesa è diventata più .. un gioco. Vedere quelle poche volte che è amichevole, le bugie che racconta ... tutte cose che ormai io vivo come un gioco! Non aspetto altro che cominci a raccontare una bigia per vedere quanto questa regge e vedere la sua reazione quando questa esplode!

Rimanemmo lì in silenzio per molto tempo a guardare l'orizzonte appoggiate al muretto di quella piazza che è costata troppo al comune dove poi non ci va mai nessuno.


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