lunedì 29 gennaio 2018

18-06-17

Pensavo, pensavo agli abbracci e alle carezze, pensavo all'amore.
Pensavo che sono stata veramente innamorata solo una volta nella vita. Lui è più grande dei miei genitori. Questa cosa penso di non averla mai detta a nessuno, certo escluso C.
E' uno scrittore, ha scritto alcune serie di nessun successo sfortunatamente. Io l'ho letta la roba che ha scritto ed è geniale. Se fosse nato in America a quest'ora sarebbe ricco e famoso o solo ricco.
Invece è nato in Italia e deve lottare contro un sogno ormai irrealizzato e contro i suoi demoni e le sue paure, sempre più pressanti e opprimenti.
Passavamo giorni interi a parlare, a ridere, scambiarci opinioni e a scoprirci. Non mi ha mai sfiorato neanche con un dito, mai toccata. Ma mi toccava con la mente, si è appropriato della mia anima grazie alla sua mente, al modo di scrivere e alla sua profondità d'animo. Anima ormai dannata sull'orlo del baratro.
Lo conosco da tre anni e tutto ciò che volevo era solo il potergli stare vicino e alleviare i suoi tormenti. Ma tutto ciò non è possibile.
Troppa differenze d'età nonostante le anime si fossero trovate e a modo loro amate. Nonostante avrebbero ancora da donarsi qualcosa di concreto e vivo.
Allontanarsi ma senza dividerci completamente. Continuare a sentirsi. A sperare.
Il primo e l'unico che abbia mai amato e anche il solo che non potrò mai amare.

E non so neanche perché sto dicendo tutto questo a te.

Non lo so. So solo che un giorno quando angoscia e solitudine saranno superate, quando le cose miglioreranno mi prenderà e mi porterà con sé. Anche solo per una notte, per un giorno. Ma quella notte va vissuta. Devo viverla fino in fondo, perché glielo devo e lo devo a me.

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Rileggendo tutto questo a distanza di mesi mi rendo conto di quanto io sia cambiata. Non riesco più a scrivere così. Quello che dico è vero, reale. Nulla di inventato. Eppure non riuscirei adesso a scrivere le stesse cose con la stessa intensità (intensità che probabilmente percepisco solo io). Non riuscire adesso a scrivere bene come qualche mese fa. Invidio gli scrittori e i poeti che devono avere qualcosa dentro di sé che li rende in qualche modo speciali, capaci di emozionare ogni volta allo stesso modo.

(P.s. Nulla è poi mai accaduto e quel sogno di quella povera ragazzina innamorata è ormai svanito e non fa più parte del mio essere e del mio volere)

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